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Il fotoritocco

Il fotoritocco è l'insieme dei procedimenti che portano alla modifica di una fotografia, a scopo di migliorarne l'estetica, modificare il soggetto, eliminare o aggiungere particolari. I procedimenti, le metodologie, i risultati e le abilità in gioco variano molto se si ha a che fare con un supporto digitale o con un supporto analogico.

gif animata con immagini che si succedono

Per migliorare le fotografie partendo sia dai negativi sia dalle stampe, in passato, si usavano tecniche che implicano notevoli doti artistiche e potevano prevedere il rimodellamento delle forme e dei colori. Il fotoritocco tradizionale utilizzava procedimenti chimici sia per esaltare e rendere piú brillanti i colori sia per bilanciare il contrasto e la brillantezza della fotografia. Ormai sono moltissimi i fotografi professionisti che utilizzano il digitale per migliorare le proprie immagini. Se un tempo, infatti si faceva largo uso di filtri meccanici applicati agli obiettivi delle macchine fotografiche, o si ricorreva a particolari tipi di sviluppo delle immagini per raggiungere risultati particolari, adesso capita sempre piú spesso che si utilizzino software di post produzione digitale per creare effetti che un tempo erano costosissimi e molto complicati da realizzare.

Programmi

Sono ormai moltissimi i programmi che sviluppati per il ritocco fotografico, qui riportiamo le caratteristiche dei piú famosi.

GIMP

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L’alto costo di Photoshop e la sua mancata disponibilità per i sistemi Linux, hanno dato il la alla nascita di GIMP. Si tratta di un potentissimo programma per il fotoritocco gratuito ed open source disponibile per tutti i principali sistemi operativi: Windows, Linux e Mac OS X. Ha dalla sua un’interfaccia utente molto facile da usare ed una vasta gamma di strumenti e filtri integrati che permettono di modificare facilmente le foto digitali. GIMP è sviluppato principalmente da volontari, come progetto di software libero nell'ambito del progetto GNU. Usa un ramo instabile (di sviluppo) per aggiungere nuove caratteristiche e un ramo stabile per correggere bug tra le varie versioni. Come tanti altri software open source usa un numero pari per indicare le versioni stabili (per esempio 2.6.X) ed un numero dispari per le versioni instabili (ultimamente 2.7.x). Tra la versione 1.2 e 2.2 ci sono stati molti cambiamenti nell'interfaccia, oltre all'introduzione di pennelli multipli che al tempo venivano usati solo da Photoshop. Tra la versione 2.2 e la 2.4 sono state introdotte molte migliorie significative, come la gestione digitale dei colori, pennelli scalabili, nuovi strumenti di selezione e un miglioramento dell'interfaccia utente. Nella versione attuale (2.6) c'è stato un completo ripensamento, e conseguente ristrutturazione, dell'interfaccia utente (seguendo un percorso cominciato con la versione 2.4) introducendo un gruppo di lavoro dedicato esclusivamente allo sviluppo dell'interfaccia uomo, oltre all'introduzione e parziale integrazione della nuova libreria grafica GEGL, nata per risolvere alcune importanti limitazioni, come l'impossibilità di usare nativamente colori CMYK e la gestione di piani di colore di profondità maggiore di 8 bit, introducendo al contempo una potentissima funzione di modifica dell'immagine non distruttiva, che sarà attiva solo una volta completata l'integrazione della libreria, probabilmente per la versione 3.0 di GIMP. L'implementazione dell'integrazione della libreria GEGL è slittata dal 2000 fino all'ottobre del 2006, data in cui Oyvind Kolås ha dato dimostrazione di una libreria GEGL parziale con la interfaccia grafica, sviluppata da Sven Neumann, Michael Natterer e Kolås. L'interfaccia di GIMP è stata costruita usando GTK+ (the GIMP Toolkit), originariamente scritta appunto per questo programma. Con il tempo la libreria GTK+ è stata usata, data la sua bontà, per creare il desktop environment GNOME. Questa libreria altro non è che il rimpiazzo open source di una libreria commerciale, Motif, usata nei primi tempi con GIMP.

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