GRUPPO ALPINI PONTE DELLA PRIULA

Nasce l'idea di costituire il gruppo

L'iniziativa di costituire un nuovo gruppo sulle sponde del Piave è partita nel settembre del 1992, con il beneplacito della sezione coneglianese. Erano meno di tre manciate (14) di alpini, con tanta voglia di fare e di stare insieme in un ambiente appropriato, avere a casa alpina tutta nostra per trascorrere momenti felici, proporre e realizzare attività sociali, culturali, nell'ambito della comunità. L'iniziativa di costruire la sede alpina si è presentata un po' problematica, in considerazione del luogo su cui si doveva sorgere il fabbricato. Ma gli alpini non si sono fermati di fronte a quegli ostacoli, alle difficoltà logistiche. Si sono rimboccati le maniche, hanno gonfiato i muscoli, ma soprattutto hanno aperto il cuore ed animato lo spirito. Per due anni è stato un duro lavoro, durante il tempo libero del fine settimana, trasformando un'area pubblica piena di rovi e sterpaglie in "Isola verde e fiorita" con una bella "casa alpina". Quei giorni indimenticabili e duri hanno visto alpini volenterosi e soddisfatti, bastava poco a far sorridere anche nei momenti più difficili, a dare fiducia e valore a tutti quelli che hanno lavorato e finanziato le onerose opere.

A PONTE DELLA PRIULA E' NATO IL 30° GRUPPO

Gli alpini di Ponte della Priula si sono riuniti in assemblea — presso la propria sede presieduta dal vice presidente sezionale Battista Bozzoli, con segretario Ivano Favero e scrutatori Mirko Cadorin e Claudio Lorenzet, per formalizzare la costituzione di un gruppo ed eleggere il Direttivo. Le votazioni hanno dato il seguente esito: Capo gruppo: LUCIO SOSSAI; V.Capo gruppo ANGELO ZACCARON; Segretario IVANO FAVERO; Tesoriere: GIANFRANCO BOSCARATO; Consiglieri: GIOVANNI CALLEGHER, ROMEO CAMILLO, GAETANO PIAI, ERNESTO MENEGON, ALFONSO CANCIAN, GIORGIO FABBRO, SERGIO LOVATO. La prestigiosa sezione coneglianese è felice della nascita del suo trentesimo figlio, ha apprezzato l’iniziativa delle penne nere della Priula e le ha incoraggiate, conoscendone lo spirito alpino e i buoni propositi. Augura al nuovo gruppo un proficuo lavoro. Anche “Fiamme Verdi” dà il benvenuto al neonato gruppo. bagnato dal Sacro Piave; ed auspica di ospitare presto, nelle sue pagine, i festeggiamenti della sua costituzione.

LE PENNE NERE DI PONTE DELLA PRIULA IN UNA MEMORABILE FESTA

È proprio vero che le anime degli alpini sono come le nuvole: raccolgono per versare. E lo sappiamo come. Si può pensare che certe manifestazioni alpine ricalcano un cerimoniale consolidato e ripetitivo di anniversari e circostanze, che alla volte sfiorano le retoriche - anche se l’intendimento è quello di ritrovarci e scoprire qualcosa di nuovo - seguendo una scaletta programmatica che ormai conosciamo a memoria. In tal caso scrivere una cronaca diventa una forma, pertanto si può evidenziare una povertà di contenuti. Se anche fosse vero, non sarebbe certamente il caso di questo avvenimento, di questo importante appuntamento. poiché si tratta di un evento storico unico nella vita di un Gruppo. A Ponte della Priula le penne nere sono state stupende, e se il cerimoniale della benedizione del gagliardetto del nuovo Gruppo - il 30° della sezione - è da ritenersi il momento più significativo e solenne di una costituzione associativa, che riserva sempre attimi di grande emozione: non meno gioia, non meno entusiasmo, non meno meraviglia ci ha riservato l’inaugurazione della magnifica sede. Una casa alpina spaziosa, funzionale ed accogliente. Gli alpini di Ponte della Priula a buon diritto sono pienamente soddisfatti, e la loro felicità ha coinvolto tutti coloro che hanno avuto la fortuna di essere presenti. L’iniziativa di costituire un nuovo Gruppo sulle sponde del Sacro Piave è partita nel settembre del 1992 - con il beneplacito della sezione coneglianese. Erano meno di tre manciate di Alpini, con tanta voglia di fare qualcosa, che permettesse loro, e a tutti quelli che successivamente si fossero aggregati, di stare insieme in un ambiente appropriato; avere una casa alpina tutta loro, per trascorrere momenti felici e di meditazione - anche con altri amici -. Proporre e realizzare attività sociali e culturali nell’ambito di una comunità cui quotidianamente vivono, senza trascurare altre iniziative provenienti dall’esterno. L’iniziativa di costruire - illico ed immediate - la sede alpina, si era presentata un po' problematica, in considerazione dell’impervio terreno, su cui si doveva insediare il fabbricato. Ma gli alpini non si sono fermati di fronte a quegli ostacoli, alle difficoltà logistiche. Si sono tirati su le maniche, hanno gonfiato i muscoli, ma soprattutto hanno aperto il cuore ed animato lo spinto. Per due anni è stato un duro lavoro, offerto durante il tempo libero di fine settimana, creando un’area pubblica, piene di rovi, sterpaglie e tant’altro disordine, in una “Isola verde e fiorita” con una bella “ casa alpina”. I sacrifici di questi prodi alpini sono stati premiati. La gente ha applaudito, le autorità e tutti i presenti hanno dato testimonianza al loro zelo, alloro coraggio e alla loro leale unione. L’inizio della manifestazione è avvenuto sabato 2 luglio, nel pomeriggio inoltrato, con l’inaugurazione di una mostra fotografica, allestita nella sede; più tardi l’apertura del chiosco. Alla sera nel teatro locale si è esibito il Coro “Monte Cesen” di Miane, il quale ha ottenuto larghi consensi, non solo per la bravura esecutiva, ma anche per l’appropriato repertorio. La cronaca ci porta ora alle cerimonie della domenica successiva. Il raduno è avvenuto di fronte alla stazione ferroviaria. Quindi in ordinato corteo, preceduti dalla Banda Musicale di Moriago, ci siamo recati nella chiesa parrocchiale per assistere alla S. Messa. Durante l’omelia il parroco don Francesco ha evidenziato - tra l’altro - lo spirito di aggregazione degli alpini, i quali hanno voluto formare un loro Gruppo per operare assieme nel campo della solidarietà, come hanno dimostrato recentemente con l’intervento alla casa dei disabili di Ponte della Priula, dimostrando tanta attenzione verso quei giovani meno fortunati, allontanando la sfiducia che colpisce l’animo umano. Tutto questo - egli ha detto - Io hanno fatto e lo fanno senza euforia, senza retorica, ma con grande gioia. Essi si sono inseriti nelle attività sociali con esemplarità. Don Francesco, prima di concludere, ha messo in evidenza il significativo gesto delle penne nere locali, le quali nella loro bella sede hanno voluto appendere su di una parete il “Crocifisso”: punto di riferimento della loro fede. Li ha anche esortati a farsi promotori al fine di bandire le parolacce e la bestemmia. Inoltre ha auspicato che la casa alpina sia un ritrovo cordiale e fraterno, punto di partenza delle loro iniziative sociali e umanitarie. Poi ci siamo recati, sempre in corteo, a deporre una corona al cippo posto sull’argine del Piave, che ricorda, - come ha detto il maestro Guido Zabotto presidente dell’ass. Mutilati ed invalidi di guerra della sezione di Conegliano, - il punto dal quale un gruppo di guastatori dell’Esercito Italiano, 77 anni fa, dopo aver acceso le micce sotto le arcate del ponte, di corsa si spostò sulla riva destra del Piave. Il ponte crollò e l'Italia fu salva. Più di tante parole - ha soggiunto Zabotto - necessita minuto di silenzio e di raccoglimento, perché ci troviamo in una zona sacra, che fu teatro di scontri cruenti di opposti eserciti, e le vittime furono centinaia e centinaia di migliaia. La terra che noi abbracciamo con lo sguardo è tutto un sacrificio: il Grappa, il Tomba, il Montello, l’isola dei Morti, le Grave di Pappadopoli, il Piave, i cimiteri di guerra di Giavera del Montello, di Tezze di Piave, di Pederobba, di Quero. l’Ossario di Nervesa ella Battaglia, e quello di Fagaré che gelosamente custodisce “ONORCADUTI” del Ministero della Difesa,meta di pellegrinaggi. Zabotto ha concluso felicitandosi con il nuovo Gruppo Alpini, non solo per la sua costituzione, ma per quanto hanno già saputo realizzare a Ponte della Priula; e che la sua sede sia punto di riferimento sempre illuminato ed attivo di una vita sociale, che oggi si manifesta incerta ed alcune volte senza speranza per un futuro migliore. Egli si è dichiarate convinto che: fin che ci sono gli Alpini c'è un'Italia. Infine, portatici presso la nuova sede, abbiamo assistito alla sua inaugurazione, con il taglio del nastro tricolore da parte della madrina del Gruppo signora Elvira Ruzzini Dalto, assistita dal sindaco Gianni Montesel, dal vice presidente nazionale vicario Lino Chies, dal presidente sezionale Luigi Basso e dal capogruppo Lucio Sossai. Poi sono seguiti gli interventi. Per primo ha parlato il capogruppo Sossai. il quale, dopo il cordiale saluto rivolto ai presenti, ha manifestato la sua soddisfazione di trovarsi tra gli alpini ed amici, asserendo che: “... è un grande momento per noi alpini di Ponte della Priula, oggi, poiché è un momento di autentico appagamento di quello che abbiamo potuto realizzare”. Sossai ha ricordato il duro lavoro svolto per due anni: “sono stati momenti difficili, ma la buona volontà, la pazienza, la fiducia, ci hanno permesso di ottenere risultati quasi insperabili. Non c’è nulla di grande ed importante che possa essere costruito senza sacrifici”. Quindi ha ringraziato il direttivo della sezione, il sindaco e l’amministrazione comunale, il parroco don Francesco per la disponibilità e la collaborazione e gli alpini per la loro numerosa presenza. Infine la madrina signora Elvira, sempre pronta - con il suo sorriso - ad incitarli e ricordare la leggendaria storia dei nostri antenati alpini. Il sindaco Montesel ha dato testimonianza all’impegno profuso dalle penne nere locali, sia per l’iniziativa di costruire un nuovo gruppo, che per la costruzione della bella sede, realizzazione che è costata sacrifici: ciò conferma che gli alpini non si fermano di fronte ad alcun ostacolo, poiché c’è in loro una tale energia, non comune in altre associazioni. Gruppo Per ultimo ha parlato il presidente sezionale Basso. Basso nel rilevare l’importanza della manifestazione celebrativa, ha sottolineato la vitalità, lo spirito di adattamento e la propulsione degli alpini di Ponte della Priula. Ciò significa che tra noi alpini prevale quel senso di aggregazione, che propone, sotto il simbolo del cappello, nuove speranze per un domani migliore. Egli ha ringraziato, anche a nome del presidente onorario prof. Vallomy, tutti i presenti: autorità e rappresentanze. Il presidente ha, soprattutto, voluto esprimere l’immensa gratitudine di tutta la sezione ai soci fondatori: Lucio Sossai capogruppo, Ivano Favero segretario, Boscarato, Borghetto, Callegher, Ceneda, Camillo, Cancian, Fabbro, Lovatto, Menegon, Padovan, Piai, Perencin, e Zaccaron. Ha ricordato che tra i soci del gruppo c’è un alpino che durante il periodo di naja ha prestato servizio in Mozambico. Egli ha auspicato che la nuova sede possa rappresentare un riferimento costante per tutte le associazioni cittadine, così da essere scuola degli ideali di solidarietà e di quegli impegni sociali cui gli alpini credono. Basso ha concluso invitando le penne nere della sezione a proseguire con le consuete cariche in quelle iniziative che ci vedono impegnati, come è avvenuto nella giornata della Protezione Civile, sotto lo “slogan”: “Un alpino, un albero”. Erano presenti, oltre alle persone soprannominate, il M.M. Leonardo Satta comandante la stazione carabinieri di Susegana, la presidente della Croce Rossa Elisa Signorotto Lachetto, il cav. Mario Zanchettin presidente dell’ass. Cavalleria Leggera di Conegliano, il presidente onorario prof. Giacomo Vallomy e l’avv. Francesco Travaini. Numerose anche le rappresentanze di varie associazioni: ass. Mutilati e Invalidi di guerra, Cavalleria Leggera, Autieri d’Italia e Marinai d’Italia delle sezioni di Conegliano; ass. Famiglie Caduti in guerra, ex Internati, Aeronautica, Artiglieria e Combattenti e Reduci di Susegana; Mutilati e Invalidi di guerra ed ex Internati di S. Lucia. Naturalmente erano presenti anche il Gonfalone del Comune di Susegana, il Vessillo della sezione, e 28 gagliardetti della nostra sezione, ne mancavano due perché impegnati altrove). La festa si è conclusa con un buon bicchiere di vino, e... qualche bicchiere di acqua fresca (molto gradita, data la grande calura); ottimo il rancio (con un profumato spiedo) preparato e servito dai bravi alpini e dalle loro gentili signore. Chiudendo queste righe - e una delle mie ultime cronache - desidero ripetere alle penne nere di Ponte della Priula (come a tutti gli alpini “mecenati” nel campo della solidarietà e della bontà): “Siete formidabili”. La giornata del vostro battesimo deve rimanere storicamente memorabile. Sia questa la vostra testimonianza ovunque e sempre, anche se costa sacrificio e rinuncia. Questo giorno rimarrà scolpito nel vostro cuore, ne sono certo, poiché anch’io ho vissuto questa esperienza 38 anni fa. Si dice che l’attività, l’impegno sono le calamite che attirano le cose buone. E voi, e tutti noi abbiamo fatto e speriamo di fare cose buone.

IL PRESIDENTE DAMINATO VISITA IL GRUPPO DI PONTE DELLA PRIULA

Una gradita improvvisata per noi Alpini di Ponte della Priula è stata quella del presidente Antonio Daminato che accompagnato da alti rappresentanti del Direttivo Sezionale quali il Vicepresidente Carlo Sala, il tesoriere Battista Bozzoli, il segretario Mirco Cadorin e verso le 22,30 anche Luigi Maretto, ci ha onorati della sua presenza facendoci una visita a sorpresa. Come di consuetudine il nostro Consiglio Direttivo si riunisce il primo venerdì del mese per discutere delle azioni ed opere da portare avanti in ambito locale e sezionale e venerdì 2 Agosto immancabilmente ci siamo ritrovati in sede per l'ennesima volta. Trattandosi poi dell’ultima riunione prima delle ferie avevamo programmato anche una cena all’alpina per chiudere la prima parte dell’anno in corso. All’appello risultavano presenti i seguenti consiglieri: il capogruppo Lucio Sossai, il vice-capogruppo Sergio Lovatto, il segretario Stefano Dorbolò, l’alfiere Mario Bellotto, Gianfranco Boscaratto, Romeo Camillo, Walter Cais, Alfonso Cancian, Loris Da Re, Giorgio Fabbro, Ivano Favero, Ernesto Menegon, Ennio Spinazzè, Lino Zanardo, Giancarlo Zanco, c’erano inoltre gli Alpini G. Camerin, B. Favero, A. Olivotto, A. Zaccaron, e per finire anche 5 amici degli Alpini. Alle ore 20.50 il capogruppo Sossai fa gli onori di casa ai graditi ospiti con un discorso di benvenuto rivolto soprattutto al neo Presidente, complimentandosi per aver preso le redini della nostra Sezione col compito di guidarla per gli anni a venire e per averci voluto visitare; promessa fatta a tutti i capigruppo sezionali. Saltando poi tutto il nostro programma di lavoro siamo passati subito alla parte conviviale della serata, vista l’eccezionalità delle presenze risultava almeno doveroso. Alle 22 circa quando ormai gli animi e le pance risultavano cordialmente disponibili il Presidente prende la parola salutando e ringraziando per l’ospitalità tutti gli Alpini presenti. Instaurando subito un tono amichevole ci conferma l’impegno personale di visitare i vari gruppi e di rappresentare e dirigere al meglio la sezione avendo l’oculatezza di scegliere i migliori aiutanti possibili per questo compito. Non disdegna nemmeno di tirare le orecchie al nostro Gruppo non sempre presente negli impegni di ambito sezionale auspicando risultati migliori per il futuro. Conclude il suo discorso toccando un tasto rivelatosi negli ultimi mesi un po’ dolente, quale la situazione del Nucleo Protezione Civile che pur con tutto l’impegno, anche logistico da parte della Sezione non si riesce ad armonizzare a pari delle altre attività. Questo tema ha aperto un breve dibattito con gli interventi dei consiglieri Dorbolò e Menegon coinvolgendo anche Battista Bozzoli quale punto di documentato riferimento. Quindi i saluti propositamente positivi per il futuro di tutti i nostri Alpini. In conclusione anche il Vicepresidente Carlo Sala prende la parola ringraziando il Gruppo di Ponte Della Priula per l’ospitalità e il neo-presidente per l’impegno assunto.

Dieci anni di fondazione

Sono stati giorni di lavoro febbrile quelli di questo inizio luglio. Eravamo tutti molto impegnati nella conclusione dei preparativi per la buona riuscita della festa del 10° anno di Battesimo di Gruppo e fondazione della sede. Abbiamo organizzato, preparato, acquistato tutte le cibarie ed il materiale necessario e poi sabato tagliato l’erba del prato della sede e del monumento ai Caduti sul Piave, addobbato il paese a festa attaccando manifesti, bandiere e striscioni. E così in una bellissima e calda prima domenica di luglio abbiamo festeggiato organizzando una manifestazione svoltasi nell’arco della giornata secondo il seguente programma: l’alzabandiera in sede comandato dal segretario di Gruppo ed ufficiato dalla presenza di nove gagliardetti sezionali, già in loco, quindi ne abbiamo fatto un secondo al monumento ai caduti del Piave. Intorno alle 9,30 ci siamo recati in piazza San Pellegrino Laziosi per l’ammassamento e la formazione del corteo comprendente quasi tutti i gagliardetti sezionali, due della sezione di Treviso, le forze dell’ordine, le autorità e gli Alpini. Inquadrati tutti i partecipanti e marzialmente guidati dalla Fanfara Alpina di Conegliano abbiamo sfilato per il paese passando per via Tempio Votivo. Ci siamo immessi nella Pontebbana per poi recarci alla nostra sede ove si è tenuto il discorso ufficiale delle autorità. Assente il capogruppo per inderogabili motivi familiari ha preso parola il segretario di Gruppo Stefano Dorbolò che onorato dall’incarico di rappresentanza conferitogli e felice di poter condividere con tutti la gioia di poter festeggiare il 10° anno di fondazione, ha rivolto i più sinceri saluti ed un caloroso benvenuto alle autorità, agli Alpini, ai vessilli e ai civili presenti. Ha colto l’occasione per ribadire con orgoglio l’appartenenza all’Associazione Nazionale Alpini che tanti meriti e lodi raccoglie nelle nostre comunità paesane. Il suo discorso è continuato con un elenco di opere, di attività alpine realizzate dal nostro Gruppo in questo decennio, proseguendo con il ricordo dei nostri cari Alpini che ci hanno lasciato andando avanti e ringraziando tutti coloro che in qualsiasi modo hanno collaborato a questa bella festa, in particolare il Capogruppo ed il Consiglio Direttivo per il lavoro svolto. Ha terminato il suo discorso con la speranza che l’essersi ritrovati a Ponte della Priula per questa speciale occasione ci abbia rinnovato la volontà di operare sempre in difesa della pace, dell’amore, della fratellanza fra i popoli per un futuro migliore. Per mano del vice-capogruppo Orazio Claudio abbiamo omaggiato la madrina Elvira Ruzzini di un pensiero floreale segno di tutto il nostro affetto. Nel suo discorso il Sindaco di Susegana Gianni Montesel si è complimentato e ha lodato l’operato del gruppo nel decennio appena concluso. Ha inoltre fornito motivate spiegazioni augurandosi una maggiore futura collaborazione fra Comune e Gruppi ed Associazioni locali per una migliore gestione e pulizia del territorio. Ultimo discorso quello del vice presidente sezionale Giorgio Visentin che dopo i complimenti per l’organizzazione e la buona riuscita della festa si è soffermato sul fatto che i Gruppi hanno completa autonomia gestionale e operativa ma devono collaborare maggiormente con la Sezione seguendo le direttive guida a più ampio respiro ed obiettivo. A seguire, la Santa Messa al campo officiata dal cappellano sezionale, l’Alpino mons. Domenico, che ha benedetto la corona per i caduti del Piave nonché i fiori per i nostri Alpini che sono andati avanti. Stefano Dorbolò è stato incaricato anche della lettura della Preghiera dell’Alpino a chiusura della cerimonia religiosa. Ricostituito il corteo siamo sfilati verso il Piave. Schierati ed alla presenza delle autorità civili e militari, i due soci anziani Nello Gandin e Angelo Zaccaron hanno deposto la corona al Monumento per rendere gli onori ai Caduti. Quindi siamo rientrati in sede per il rancio alpino aperto a tutti. In serata Ammainabandiera e chiusura manifestazione. Per questo importante appuntamento avremmo voluto realizzare qualcosa di concreto e visibile che rimanesse a perenne ricordo nella comunità paesana. Ci è mancata però una buona fonte di ispirazione lavori perché ci siamo scontrati con una triste realtà con la quale Ponte della Priula da sempre convive, cioè l’assenza di una piazza principale, centro di aggregazione e ritrovo per la gente e di un parco zona verde dove le famiglie possono ritrovarsi in tutta tranquillità lontano dal caos e dai rumori del traffico. Da bravi Alpini ci scusiamo per le eventuali pecche, mancanze o errori commessi organizzando la nostra festa, ma restiamo sempre vigili e pronti all'azione in attesa di quant’altro possa darci la possibilità di fare del bene per il nostro paese.

CAMBIA IL CAPOGRUPPO

Inizia il 2006 e già gli Alpini di Ponte della Priula sono al lavoro nel Piazzale del Tempio Votivo per rinnovare ormai da oltre 10 anni l’antica tradizione veneta del Panevin. La serata della Befana, complice una situazione meteorologica favorevole risulta molto riuscita con ampia partecipazione ed approvazione di pubblico locale. Passa una settimana ed eccoci tutti riuniti per l’Assemblea annuale dei Soci che quest’anno comportava anche il rinnovo dalla totalità delle cariche sociali. Ospiti d’eccezione erano il vicepresidente sezionale Battista Bozzoli nominato poi presidente dell’assemblea ed il consigliere sezionale Renzo Sossai, nostro delegato sezionale. Con la loro esperienza e competenza in materia alpina hanno traghettato a buon fine un’assemblea che in qualche occasione ha richiesto l’applicazione delle procedure statutarie dell’A.N.A. per fugare ogni dubbio e definirne il regolare svolgimento. Eventi della serata il cambio di Capogruppo. Lucio Sossai lascia dopo 12 anni per motivi familiari e lavorativi certo di passare lo zaino in buone mani, quelle dei nuovo eletto Ivan Bardini che nel suo discorso d’insediamento non lesina di valutare critiche e suggerimenti costruttivi per poter partire con il piede giusto e collaborando, lavorare tuffi nel migliore dei modi. A fine serata tutti soddisfatti e pronti per l’appuntamento della settimana successiva per la prima riunione del nuovo Consiglio con la definizione delle cariche sociali che così risultano: capogruppo: Ivan Bardini; vicecapigruppo: Ivano Favero e Claudio Orazio; tesoriere: Claudio Orazio; segretario: Stefano Dorbolò; revisore dei conti: Ivano Favero, alfieri: Bruno Perencin e Mario Bellotto; tavernieri: Ennio Spinazzè e Roberto Cancian; consiglieri: Mario Bellotto, Gianfranco Boscaratto, Giovanni Bressan, Roberto Cancian, Stefano Dorbolò, Bruno Favero, Ivano Favero, Floriano Lovatello, Sergio Lovatto, Renato Martini, Ernesto Menegon, Benito Olivotto, Giorgio Olivotto, Claudio Orazio, Bruno Perencin, Ennio Spinazzè. Il Consiglio Direttivo ringrazia ancora una volta Lucio Sossai per il suo operato, la simpatia, la disponibilità, la pazienza, l’entusiasmo dimostrato durante il mandato di Capogruppo sicuri che il suo impegno è stato al massimo delle possibilità anche quando ci chiedeva d’essere supportato o quando bisognava essere risoluti, decisi, a volte impopolari nelle decisioni da prendere per superare ostacoli e contrattempi della nostra vita da Alpini. GRAZIE LUCIO !

Treviso marathon

Se il buon giorno si vede dal mattino, il sole primaverile di domenica 30 marzo ha reso questa quinta edizione della Treviso Marathon una giornata da ricordare. Alla fine è stata una grande soddisfazione per tutti, dai podisti alle persone che hanno collaborato, applaudito ma soprattutto lavorato. Un’altra opportunità a conferma che noi alpini abbiamo fatto la differenza rendendo speciale il passaggio degli atleti per il nostro paese. Le tre partenze e la collaborazione delle Associazioni d’arma omaggiavano il 90° anniversario della fine della Grande Guerra con Ponte della Priula simbolo della linea del Piave, punto di partenza della riscossa italiana nonché limite di massima penetrazione del nemico invasore austrotedesco. Sono stati circa cinque gli incontri di preparazione con i responsabili della Marathon, le associazioni locali, i rappresentanti comunali, quindi definite le nostre specifiche mansioni operative, l’assegnare gli incarichi ai circa trenta volontari del Gruppo è stata solo pura formalità. Sabato pomeriggio rimboccandoci le maniche siamo partiti al lavoro posizionando ai lati del ponte, per tutta la lunghezza, un centinaio d’aste di bandiera tricolori aiutati anche dagli amici del gruppo locale "Aquiloni". Disappunto la mattina dopo nel controllo pre-gara ove risultavano mancanti quattro bandiere più una spezzata nel tentativo d’asporto da noi subito aggiustata e ricollocata. Abbiamo preparato la sede per la pastasciutta all’alpina da servire ai prestatori d’opera della domenica. Alla fine saranno circa quattrocento i coperti serviti agli uomini della Protezione Civile, della Pro Loco, al personale della TV Marathon, ai ragazzini del calcio e della pallavolo addetti alla distribuzione dei berretti colorati, ai rappresentanti delle associazioni d’arma con i gagliardetti e ai nostri alpini. Abbiamo aiutato a transennare la Pontebbana. Durante la corsa supportati anche dagli amici dei Gruppi di Susegana, Colfosco e Collalto che piantonavamo le strade collaborando con le forze dell'ordine, gestendo gli attraversamenti pedonali in zona rotatoria e nelle tre vie di confluenza. Un nostro "vecio" dava informazioni locali allo speaker ufficiale nella sua postazione in centro rotatoria con un buon bicchier di vino a placare la sete. All'arrivo degli atleti era tutto sotto controllo tra l?entusiasmo di migliaia di persone. La bellezza di veder scorrere questa fiumana con i cappellini tricolori culminava con un tuffo al cuore all'arrivo sul Ponte della Priula tutto imbandierato, scortato dalla grande rappresentanza della Sezione di Conegliano con tanto di Fanfara Alpina, vessilli, gagliardetti, i bersaglieri in uniforme d?epoca e i reduci, nel tripudio generale. Il sorvolo dell'aereo che fu di Francesco Baracca, in una scia tricolore, dava quella sensazione di solennità e patriottismo emozionando i presenti, da far venire il nodo alla gola e a più di uno anche le lacrime agli occhi. Con una manifestazione di tale portata in casa nostra, noi alpini ligi al dovere, rispettosi dei nostri impegni abbiamo fatto la nostra bella figura, dando il massimo, dimostrando che ci sono ancora persone volonterose, disciplinate, orgogliose, motivate da valori ormai considerati d?altri tempi che danno quella spinta in più rendendo l?evento semplicemente memorabile.

Cantiere di lavoro alpino al Tempio Votivo

E’ partito tutto Domenica 28 settembre durante la festa di chiusura dei 25 anni del gruppo scout di Ponte Della Priula. Eravamo in piena fase conviviale quando siamo stati interpellati da Don Francesco che chiedeva agli Alpini di Ponte un aiuto deciso da effettuarsi in tempi rapidi per la sistemazione del parco sul lato ovest del Tempio Votivo ai Caduti del Piave dedicato alla fraternità europea. Voleva rendere la zona un po’ diversa piantando alberi ed una siepe sul perimetro delimitato dalla staccionata interna a ridosso della rotatoria stradale. Si trattava di un tipo di collaborazione di tutt’altro genere rispetto alle ricorrenze o le feste parrocchiali alle quali di solito partecipavamo, ma naturalmente abbiamo accettato pensando però di aggiungere qualcosa di nostro. Nel giro di perlustrazione ci balzava subito all’occhio lo strato di sporcizia depositato dalla resina dei pini e dallo smog nei decenni sul ciottolato, sulle scalinate , sulle basi dei pennoni e così abbiamo deciso per dare una vigorosa pulita a fondo generale. Durante la prima riunione di consiglio abbiamo deciso per il primo sabato libero da impegni, l’apertura del nostro “CANTIERE di lavoro TEMPIO VOTIVO”. Dopo un ulteriore sopralluogo e una prova di lavoro fatta il giorno precedente, la mattina del 25 ottobre alle ore 8 ci ritrovavamo volonterosi e motivati sul posto sotto un tiepido sole autunnale. Fatto l’appello, definito gli incarichi e le turnazioni ai mezzi, ci siamo rimboccati le maniche e partiti al lavoro. Avevamo a disposizione una ruspa grande ed una più piccola per movimentazione materiali con le quali abbiamo scavato le buche per l’insediamento di cinque Olivi, con alcuni autotreni di terra abbiamo creato una collinetta con messa a dimora di cinque Lecci e smosso il terreno perimetrale per l’ impianto della siepe che con sorpresa abbiamo saputo venire collocata quasi certamente dal fornitore in altra data. Avevamo con noi tutte le attrezzature e il materiale necessario ma soprattutto tre efficientissime idropulitrici ad acqua calda per la pulizia dei sassi , delle parti in marmo a vista , dell’entrata principale compresa la rampa d’accesso per disabili costruita da noi nell’ormai lontano 1998. Lavorando a pieno regime ci siamo imbattuti in un problema di scarsa pressione d’acqua in loco, subito risolto collegando due macchine ad altrettante utenze vicine ben disposte a sostenerci. Nella pausa di mezzogiorno siamo andati in sede dove ci attendeva uno squisito piatto di trippe preparate dai nostri cuochi alpini. Alle tredici eravamo già tornati al lavoro, supportati dagli amici ,dai curiosi , dai consiglieri dell’ultimo minuto che a fine giornata si contavano a decine, tutti concordi sull’effettiva necessità del nostro lavoro di Gruppo. E’ stata una giornata lavorativa a tempo pieno per alcuni dei nostri 19 volontari, rimasti al lavoro per circa dieci ore e pienamente soddisfatti dell’operato che fa bella mostra di sé in paese. Il cantiere non è ancora chiuso, ma tirando le somme possiamo orgogliosamente dire che con il nostro impegno abbiamo offerto un servizio alla collettività. Naturalmente rimaniamo sempre all’erta pronti per la prossima sfida perché, neanche fosse necessario dirlo, gli Alpini hanno un cuore grande.

Festa per i 20 anni nel segno della nuova sede

Domenica 21 settembre 2014 nella ricorrenza del 20° di fondazione, il Gruppo Alpini di Ponte della Priula ha invitato tutti i cittadini della Parrocchia coadiuvati dal Signor Parroco Don Francesco Toffoli per festeggiare il loro ambìto Anniversario, e per reagire al triste e tragico evento accaduto nel corso del corrente anno della distruzione della propria vecchia sede. Infatti alle ore 10,00 con l’inizio della SS. Messa, celebrata sul sito della vecchia sede distrutta, anziché nella chiesa parrocchiale, il Parroco ha voluto con le sue parole, di riconoscenza ai continui e generosi servizi alla comunità fatti dagli Alpini, dare prova di vicinanza al Gruppo di Ponte della Priula e chiamare tutti i cittadini della parrocchia a solidalizzare con quanti sono impegnati nel progetto di ricostruzione della propria sede. Nella allocuzione il Parroco ha poi spiegato che tutti sono chiamati a” lavorare nella vigna del signore” portando benefici alla comunità come fanno gli Alpini, per questo è stata celebrata l’eucarestia presso la erigenda Nuova sede degli Alpini. Successivamente durante la SS. Messa è stato benedetto l’erigendo “Capitello dedicato alla Madonna col Bambino, a Santa Bakhita ed all’Alpino Beato Don Carlo Gnocchi . Ed il Parroco a nome della comunità ha voluto consegnare e benedire al Capogruppo Ivan Bardini, il crocifisso da collocare nella nuova erigenda Sede degli Alpini. Successivamente la folta comunità di fedeli ed Alpini si è ritrovata presso il capannone appositamente attrezzato, per consumare il tradizionale rancio Alpino ed al termine dello stesso il Capogruppo coadiuvato dai Consiglieri del Gruppo Alpini ha scoperto ai presenti una gigantografia del “PROGETTO DELLA ERIGENDA NUOVA SEDE DEL GRUPPO” (che qui sotto viene riportato), ed in tale occasione sono stati festeggiati e ringraziati per le loro rispettive opere: Lo Scultore Signor Pietro Stefan autore del capitello dedicato alla Madonna col Bambino (pezzo unico e raro ricavato lavorando due sassi di grosse dimensioni ritrovati sul greto del vicino fiume Piave) ed il geometra Attilio Manfren tecnico progettista e disegnatore della erigenda nuova sede degli Alpini. Il Signor Sindaco Dott.ssa Scarpa è successivamente intervenuta a nome del Consiglio Comunale per ringraziare gli Alpini per le loro opere di solidarietà sempre a favore della comunità, garantendo l’impegno suo e dell’Amministrazione Comunale per il disbrigo delle pratiche mancanti all’inizio dei lavori della erigenda nuova sede e ringraziando ancora gli Alpini per l’impegno che stanno mettendo nell’erigere una tale opera così bella e consistente che possa in futuro essere di esempio e di ritrovo degli Alpini e delle Associazioni a loro affiliate. Anche il Capogruppo Ivan Bardini ha voluto ringraziare i presenti per il sostegno morale e materiale che gli viene concesso, augurandosi che tutto possa andare per il giusto verso nel proseguimento dei lavori in modo che nel più breve tempo possibile gli Alpini del suo Gruppo possano vedere ricostruita la loro tanto amata sede di ritrovo Alpina.